"Van Gogh, Monet, Degas". The Mellon Collection of French Art from the Virginia Museum of Fine Arts
- Maddalena Scarpa
- 16 feb 2020
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 5 lug 2021

La mostra artistica è attiva dal 26 Ottobre 2019 all'1 Marzo 2020 a Palazzo Zabarella (Via S.Francesco 27, Padova) e ospita 73 tra i capolavori della Collezione Mellon di Arte Francese in trasferta dal Museo delle Belle Arti della Virginia.
La Fondazione Bano di Palazzo Zabarella

La fondazione fu fondata nel 1996 dall'imprenditore padovano Federico Bano. Si tratta di un soggetto privato che ha condotto fino ad oggi lo scopo di promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico-artistico della città di Padova e dell'intera Italia. Grazie a collaborazioni con enti locali, Soprintendenze, musei (anche di grande spessore), collezionisti privati e istituzioni culturali a livello internazionale, Palazzo Zabarella è stato in grado di ospitare mostre e opere di grande importanza.
Due esempi di mostre passate sono "Joan Mirò. Materialità e metamorfosi" dal Portogallo e "Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla collezione Ordrupgaard" dalla Danimarca.

Il Museo delle Belle Arti della Virginia

Il Museo nacque nel 1936, ma le sue origini risalgono a circa vent'anni prima, quando lo Stato della Virginia ricevette una donazione di 50 dipinti da John Barton Payne, che a sua volta ottenne un finanziamento per il museo. Esso è situato a Richmond, negli Stati Uniti d'America. Questa galleria d'arte è una delle prime nel sud degli Stati Uniti ad essere di proprietà e gestione dello stato: esso viene sostenuto grazie a donazioni e fondazioni dirette alla realizzazione di programmi specifici e all'acquisizione di opere d'arte.

Al Virginia Museum è possibile ammirare opere di artisti eccellenti quali Pieter Paul Rubens, Nicolas Poussin, Eugène Delacroix, Gustave Caillebotte ed Henri Rousseaux.
La Collezione Mellon
La Collezione esposta fino a Marzo a Palazzo Zabarella appartiene a due tra i più importanti e raffinati mecenati del XX secolo: Paul Mellon, figlio dell'imprenditore Andrew Mellon, uno tra uomini più ricchi d'America, banchiere e Segretario del Tesoro degli Stati Uniti d'America, e la moglie Rachel 'Bunny' Lambert Mellon.

I coniugi nella loro collezione raccolsero opere dalla metà dell'Ottocento fino ai primi del Novecento, comprendendo movimenti artistici dal Romanticismo fino al Cubismo.
Noi amiamo vagare per i sentieri dell’arte alla ricerca di qualcosa che attiri il nostro sguardo o di opere minori che tuttavia sappiano evocare ricordi felici o comunque allettare il nostro cuore. - Paul Mellon
Padova è stata molto fortunata a poter ospitare una Collezione di tale importanza: nel Virginia Museum erano necessari dei lavori di ristrutturazione perciò il Museo ha approfittato per creare una mostra itinerante nel periodo di tempo necessario per svolgere l'impresa, in modo che le opere potessero comunque essere ammirate anche in altre parti del mondo.
La Mostra a Palazzo Zabarella
I dipinti della Collezione Mellon non sono suddivisi secondo un ordine cronologico ma in base al tema trattato: ci sono infatti spazi dedicati ai cavalli e le corse, alla vita semplice quotidiana, alle vedute della città di Parigi, ai fiori e la natura, ai ritratti e le persone, all'acqua, agli interni e i tavoli e alla campagna francese.
Ora esamineremo vari spazi, citando e approfondendo alcune opere cruciali in modo da comprendere meglio perché i Mellon scelsero per la loro Collezione quei determinati temi piuttosto che altri.
1. CAVALLI E VITA QUOTIDIANA
La mostra si apre con uno spazio dedicato alla rappresentazione delle più frequenti abitudini dei due coniugi Mellon: i cavalli per Paul e la vita casalinga per 'Bunny'.
"Alle corse: prima della partenza" di Edgar Degas rispecchia molto bene il tema che stiamo analizzando: le prime opere di Degas a tema equestre furono esposte nel Salon del 1866 per poi essere collocate anche nella rivista "La Natura" circa dieci anni dopo. Degas punta a raffigurare gli svaghi dell'élite cittadina attraverso la figura del cavallo, un animale da lui considerato puro (come d'altronde lo erano anche le sue ballerine). Lo spazio è qui suddiviso in tre livelli di profondità e il colore è esteso attraverso sfumature.

Nella stessa sala sono presenti anche delle piccole sculture in bronzo di cavalli dell'artista parigino, tutte che conferiscono dinamicità e vivacità; solo una delle quattro è raffigurata in posa statica. Queste non furono mai esposte al pubblico, infatti alla morte di Degas nel 1917 si trovarono circa un centinaio di sculture di questo genere nel suo studio. Egli nel suo lavoro amava ritrarre i soggetti direttamente dal vivo.
Per conferire invece allo spettatore la passione della moglie 'Bunny' Mellon, la mostra ci presenta "Giovane donna che annaffia un arbusto" di Berthe Morisot, una delle pochissime donne-artiste impressioniste. In questo dipinto i colori sono molto chiari e tenui, utili a trasmettere a chi osserva calma e serenità: il soggetto di spalle è una donna, precisamente la sorella della Morisot, ritratta mentre sta annaffiando le piante di casa. E' possibile notare come nell'opera siano presenti dei tratti rossi simili a pietre preziose incastonate nella tela. A "Bunny la vita domestica trasmetteva piacere ed era in grado di includerla in un mondo suo, ricco di quiete e pace.

2. VEDUTE DI PARIGI
Parigi per tutto il XIX secolo fu la città che maggiormente ispirò gli artisti di tutto il mondo e allo stesso tempo i coniugi Mellon furono attratti dalla capitale francese per la sua vita d'élite basata sulle gare a cavallo, sulla moda e ovviamente sull'arte.
Possedere questi dipinti oltre al piacere quotidiano che ci regalavano, significava anche provare la gioia subliminale di sapere che un giorno sarebbero stati ammirati, e amati, da moltissime persone. - Paul Mellon
La prima opera che emerge è "La barca-lavatoio sulla Senna ad Asnières" di Vincent Van Gogh. Nel 1887, anno in cui egli riprodusse il dipinto, Van Gogh conquistò una vera svolta nell'uso del colore: i toni infatti non sono più cupi come quando egli doveva rappresentare scene volte alla critica sociale (es. tela "I mangiatori di patate" del 1885), ma vengono sostituiti da una tavolozza chiara e luminosa, utile per descrivere la classica vita moderna. Egli, attraverso le sue pennellate pesanti, conferisce un volo di silenzio e sospensione, un paradossale rapporto tra visibile e invisibile.

Anche "Il pont de Grenelle e la Tour Effeil" di Pierre Bonnard presenta la bellissima città di Parigi, ritraendo una veduta col suo tratto più caratteristico, ovvero la Tour Effeil. In questo capolavoro sul mondo contemporaneo è evidente il rimando alle stampe giapponesi scoperte dall'artista nel 1890: i colori sono infatti molto vivaci e contribuiscono a trasmettere anche un po' di fantasia, attraverso eventi inattesi e apparizioni furtive come l'automobile gialla sulla destra che sembra stia uscendo dal dipinto. Tutto ciò è comunque affiancato dall'eleganza e dalla grazia rappresentative della città.

Non si tratta di dipingere la vita ma di dare vita ai dipinti. - Pierre Bonnard
3. FIORI
Come già citato in precedenza, 'Bunny' Mellon amava la vita casalinga. Si dedicava spesso alla cura della casa, al giardinaggio e all'orticoltura: pur essendo una nobile signora, provava piacere a svolgere alcune faccende domestiche. E' per ciò che uno spazio della mostra è dedicato ai fiori e alla natura.

Senza dubbio, oserei dire all'interno dell'intera mostra, spicca un dipinto di Van Gogh di grandezza per niente eccessiva (33 x 42 cm), ma di bellezza a mio parere straordinaria: questo è "Margherite, Arles". I quadri sulla natura erano molto frequenti specialmente perché a livello economico le tonalità chiare erano meno costose. Van Gogh dipinge l'opera ad Arles, nella sua famosissima "casa gialla", oltretutto ritratta dall'esterno da lui stesso nel 1888; qui decise di alloggiarci per 15 mesi, mettendola a disposizione come studio-salotto da condividere con gli amici artisti. Le margherite sono poste dentro ad un vaso di terracotta e la prospettiva ci permette di osservarle da un po' più in alto. Per quanto riguarda i colori, questi sono complementari e si può notare come lo schizzo di blu all'interno del vaso sia ripreso poi nell'ombra posteriore dello stesso. Senza dubbio l'opera conferisce a chi osserva estrema vitalità e serenità.

4. PERSONE E RITRATTI
I soggetti delle opere inerenti a questo tema sono sempre rappresentati in pose informali, in luoghi comuni come case, giardini o all'interno di ambiti sociali.
"Camille alla finestra" di Claude Monet è il dipinto che spicca in questa sezione. Durante i suoi sette anni trascorsi ad Argenteuil, Monet realizza circa 180 tele ispirandosi ai paesaggi di Turner e Constable. Per produrre il dipinto sembra che l'artista abbia poggiato un cavalletto nel suo giardino e abbia ritratto la sua prima moglie, osservandola attraverso peonie, fucsie ed altri fiori coloratissimi. Tra tutti spiccano il rosso, il blu e il verde che creano una sinfonia unica.

5. ACQUA
Il tocco impressionista immediato e vibrante era particolarmente adatto per cogliere gli effetti causati dall'acqua.
Con un'altezza di 54,61 cm e una larghezza di 87,63 cm, "Sulla spiaggia, Boulogne sur mer" di Édouard Manet è l'unica opera dell'artista parigino che ritrae questa spiaggia. La tela è infatti allungata ed è possibile notare una suddivisione in strisce orizzontali, corrispondenti con la spiaggia, il mare e il cielo. Essa raffigura una normale giornata al mare, accompagnata anche da vento, visibile dal fumo il lontananza che si espande nel lato sinistro. Nella spiaggia, in riva al mare sulla sinistra, spicca la "macchina da bagno", un veicolo utile a trasportare i bagnanti in acqua. La prospettiva risulta piuttosto assente: l'uomo sulla destra con l'ombrello, infatti, è sproporzionato rispetto alle altre figure pur essendo nello stesso piano.

6. INTERNI E TAVOLI
Un'altra tra le passioni di 'Bunny' Mellon era quella per l'arredamento. Conosciuta come esempio di buon gusto, la donna arredò le sue case con grande rigore e raffinatezza, accogliendo per di più importanti ospiti come Elisabetta II d’Inghilterra, il Principe del Galles o l’amica Jacqueline Kennedy. Quest'ultima la volle addirittura come consigliera per arredare le sue abitazioni.
Pablo Picasso, artista di origine spagnola, trascorse la sua formazione con Henri Matisse, ma il risultato artistico che ne derivò fu praticamente opposto tra i due artisti: Matisse era dell'idea che la forma non fosse per niente importante nell'arte, nella quale doveva invece contare principalmente il colore. Picasso, al contrario, dava estrema importanza a quest'ultima. E non possiamo negare che ciò è nettamente visibile nelle sue opere come "La cassettiera cinese", un capolavoro parte di una serie di dipinti dell'artista sulla sua casa, del periodo tra il 1946-48. La cassettiera è al centro dell'opera, la quale è costituita da tinte decisamente vivaci; attraverso le simmetrie, la realtà dell'immagine è scomposta in numerose parti.

Non si può non descrivere anche un'altra opera che nel tema degli interni emerge in maniera straordinaria: "Dalla modista" di Edgar Degas. Com'è possibile notare osservando il dipinto cubista, una donna elegantemente vestita è di fronte ad un grande specchio e, aiutata dalla modista, si sta provando un elegante cappello bianco. Degas cattura con estrema facilità un istante della vita comune, senza inserire giudizi ed effettuare un'indagine sociale; egli ritrae il vero, non il bello. Sorprende che un artista del suo spessore abbia lasciato il volto della donna completamente vuoto: perché? La risposta ce la dà lui stesso:
Un quadro richiede un certo mistero, un che di vago, di fantastico. Quando si rende sempre tutto perfettamente esplicito in un quadro, si finisce per annoiare. - Edgar Degas

7. CAMPAGNA FRANCESE
Inutile dire che le vedute paesaggistiche ricche di colore e vivacità sono sempre meravigliose da osservare e facilitano l'immersione dell'osservatore all'interno dell'opera.

Un esempio è "Il campo di grano dietro l'ospedale di Saint Paul, Saint Rémy" di Vincent Van Gogh, un capolavoro di dimensioni davvero piccole (24,13 x 33,66 cm) ma splendido da osservare. Come in molti sapranno, Van Gogh venne ricoverato nell'ospedale psichiatrico Saint-Paul-de-Mausole di Saint-Rémy-de-Provence per un anno della sua vita (1889-90). Qui egli possedeva un suo atelier nel quale realizzò circa 100 disegni e 150 quadri, tra cui anche la famosissima "Notte stellata". Nel dipinto della Collezione Mellon egli ci mostra proprio ciò che poteva vedere dalle sbarre della sua finestra in ospedale; per l'artista la pittura era l'unica cura e soluzione per ogni malattia. Nelle tonalità cromatiche si rifà a Millet, tramite l'utilizzo del blu per conferire la distanza e la dilatazione infinita dello spazio, quasi per far capire che, a causa della sua reclusione, non potesse vedere la tanta immensità che appartiene al nostro mondo.

LA BALLERINA DI DEGAS
Questa scultura è "La piccola ballerina di quattordici anni" di Edgar Degas. Alta 97.79 cm, è realizzata in bronzo dalla fonderia parigina Hébrard, e ciò è attestato da due incisioni: una sulla base dell'opera e un'altra sulla coscia sinistra della ballerina. Quando il soggetto fu presentato alla sesta mostra impressionista del 1881 suscitò estremo scalpore essendo che rappresentava una adolescente (precisamente la modella Marie Van Goethem) in procinto di diventare donna. Il corpetto ed il tutù indossato sono di colore molto chiaro, in contrasto con il bronzo scuro con cui è stata realizzata la pelle. E' possibile notare come la dolce ballerina abbia il mento sporto in avanti, il peso del corpo sulla gamba sinistra e le braccia incrociate dietro. Curioso è sapere che i capelli sono veri, raccolti con una treccia legata da un nastro bianco.
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